Giardino orto frutteto formale, Torreglia (PD) - Veneto
Indirizzo | via dei Vescovi, 4 Loc. Luvigliano Torreglia (PD) - Veneto | Accessibilità | sì - aperto al pubblico | |
Telefono | + 39 0499930473 | Orari apertura | marzo: da mercoledì a sabato - ore 10:00 - 17:00, domenica ore 10:00 - 18:00; da aprile a giugno: da mercoledì a sabato, ore 10:00 - 18:00; domenica, ore 10:00 - 19:00; Luglio ed agosto: mercoledì, giovedì e venerdì, ore 15:00 - 21:00; sabato e domenica ore 10:00 - 18:00; settembre e ottobre: da mercoledì a sabato, ore 10:00 - 18:00; domenica, ore 10:00 - 19:00; dal 1° novembre all' 8 dicembre: da mercoledì a sabato - ore 10:00 - 17:00, domenica ore 10:00 - 18:00 | |
Fax | +39 0499930473 | Costo ingresso | Iscritti FAI: ingresso gratuito* Intero: € 11 Ridotto (Bambini 4-14 anni): € 4 Bambini sotto i 4 anni: ingresso gratuito Studenti fino ai 26 anni: € 5 | |
faivescovi@fondoambiente.it | ||||
Sito Web | Villa dei Vescovi – FAI Fondo Ambiente Italiano |
La villa, oggi di proprietà del FAI – Fondo Ambiente Italiano, è circondata da aree verdi in declivio dove si estendono ampie aree a vigneto, assetto che richiama ancora oggi il modello di villa di delizia e centro rurale nel contempo, che si affermò a partire dal 1500 negli insediamenti di Terraferma. Documenti del Sei e Settecento attestano che la corte antistante la facciata ovest, delimitata da mura perimetrali aperte da tre portali e conclusa dal loggiato basamentale della facciata, era suddivisa in quattro riquadri prativi divisi da una crociera di viali con al centro una fontana. Interventi recenti ne hanno ripristinato il disegno, mantenendo all’interno di uno dei riquadri un pozzo e un secolare esemplare di tasso (Taxus baccata). Le aiuole sono perimetrate esternamente da una siepe di carpini (Carpinus betulus) in forma e da aiuole con margherite del Messico (Erigeron karvinskianus) che formano cuscini ricchi di fioritura per tutta la bella stagione. La zona esterna, a parco, conserva un impianto tipicamente cinquecentesco: cinta da mura che definiscono chiaramente l’estensione della proprietà senza occludere la visuale, è in gran parte coltivata a vigneto. La villa, a pianta quadrata, posta in posizione sommitale è in rapporto visivo con il paesaggio dei colli Euganei che la circonda: vede ed è vista. Sul lato nord della collina si sviluppa il noccioleto e il frutteto; nella porzione sottostante il marascheto. I filari a vigneto ritmano le porzioni a sud ed ovest, mentre nella zona posta a quota più bassa a confine del muro di cinta della proprietà, troviamo il brolo ambito storicamente dedicato al “selvatico”, con un laghetto alimentato dalle acque di drenaggio dell’intera area, e di falda, circondato da alti alberi. Maestosi esemplari di Cedrus deodara di recente impianto svettano sulla sommità della collina lungo la facciata della villa esposta a ovest.
Strutture architettoniche
BroloFrutteto
Loggiato su alto podio
Muro di cinta
Noccioleto
Pozzo
Notizie storiche
La Villa detta “dei Vescovi” fu edificata tra il 1535 e il 1542 su un terrapieno dei Colli Euganei, con scalinate, sostenute da arcate, inserite nel declivio, come casa di villeggiatura del vescovo di Padova, Francesco Pisani, che la trasformò in sede di un cenacolo intellettuale. Il progetto fu affidato al pittore-architetto veronese Giovanni Maria Falconetto, e sovrintese ai lavori l’erudito veneziano Alvise Cornaro, amministratore della mensa vescovile dal 1529 al 1537. Nella versione originale, l’edificio era costituito da un compatto parallelepipedo a base quadrata, alleggerito su due lati del primo piano da due logge aperte sul paesaggio circostante, ispirato al classicismo dei contemporanei modelli fiorentini e anticipando le soluzioni palladiane. Gli interni e le logge furono arricchite dagli affreschi realizzati dal pittore fiammingo Lambert Sustris, dei quali sono notevoli quelli della “Sala di Apollo e Orfeo” e della “Sala delle figure all'antica”, mentre nella “Sala delle grottesche” il fregio è dipinto con ghirlande, aironi, figure ignude e pappagalli. L’edificio fu poi oggetto di ulteriori modifiche apportate da architetti quali Giulio Romano e Andrea da Valle: quest’ultimo diresse la costruzione di un nuovo accesso, costituito dalla corte quadrata e dalla recinzione merlata aperta in tre ampi portali, e delle scalinate di collegamento tra la loggia e la piattaforma a terrazza antistante la facciata della Villa. Successivamente Vincenzo Scamozzi intervenne sulla facciata est con l’inserimento di una scalinata e della grotta del Nettuno con fontana. Nel 600 i vescovi dedicarono molta attenzione ai giardini, agli orti e al brolo e apportarono altre modifiche alla residenza. La Villa rimase di proprietà della curia padovana fino al 1962: durante la II Guerra Mondiale fu messa a disposizione delle famiglie sfollate e per un breve periodo fu anche sede del monastero delle suore Carmelitane Scalze. Nel Dopoguerra divenne sede di esercizi spirituali per i giovani. Nel 1962 venne ceduta a Vittorio Olcese e all’allora consorte Giuliana de Cesare, che ne curarono un primo restauro, e nel 2005 è stata donata dagli eredi di Vittorio al Fondo Ambiente Italiano. Fanno parte del complesso edifici rustici, stalla ed abitazione del gastaldo.Epoca
XVIBibliografia
Ballarin Alessandro, La decorazione ad affresco della villa veneta nel quinto decennio del cinquecento. La villa di Luvigliano, in, "Bollettino del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio", 10, 1968, pp. 115-126Borromeo Dina Lucia (a cura), Villa dei Vescovi, Vicenza 2012
Superficie
67.148 mqMappa
Come arrivare
Condizione giuridica
Proprietà persona giuridica senza scopo di lucroFAI - Fondo Ambiente Italiano - c/o La Cavallerizza, via Carlo Foldi, 2 Milano