Giardino paesaggistico formale, Chianciano Terme (SI) - Toscana

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Tenuta agricola fondata da Antonio Origo, venne trasformata in giardino da sua moglie Iris, che ne affidò il progetto a Cecil Pinsent. Realizzato tra il 1925 e il 1938, divenne subito un modello per numerosi giardini toscani, che trovano nell'uso dei cipressi ancora oggi un leitmotiv. Il progetto di Pinsent è in realtà più complesso, poiché egli privilegiò elementi classici del giardino all'italiana quali siepi in bosso e alberature focali, volendo tuttavia fonderli nello spazio dialogante con il paesaggio delle colline della Val d'Orcia. Il risultato è un giardino a stanze, fortemente caratterizzato e comunque vario e suggestivo, ricco di elementi decorativi e architettonici. La scelta delle essenze aromatiche e delle fioriture mediterranee rende ancora più credibile il dialogo tra il giardino e gli spazi agricoli all'intorno.
Indirizzo strada della Vittoria, 61 Chianciano Terme (SI) - Toscana Accessibilità sì - parzialmente aperto al pubblico
Telefono +39 0578 69101 Orari apertura Ogni mercoledì pomeriggio: 15:00, 16:00, 17:00, 18:00 Ogni weekend (sabato e domenica) e festività nazionale (2 aprile, 25 aprile, 1 maggio, 2 giugno, 15 agosto, 1 novembre): 11:30, 15:00, 16:30. Il giardino sarà chiuso per eventi privati nei seguenti giorni: 2 e 16 giugno, 7 e 14 luglio, 11 agosto, 1 e 8 settembre.
Costo ingresso Biglietti: Individuali € 10,00 Bambini al di sotto di 12 anni (accompagnati) gratis
E-mail info@lafoce.com
Sito Web La Foce

In Toscana la natura è artista in un paese di artisti; lo possiamo verificare ad ogni passo percorrendo le strade della val d’Orcia. Tra Montalcino, San Quirico d’Orcia, Pienza e Montepulciano il paesaggio assume una straordinaria armonia e, pur avendo caratteristiche simili a quello delle crete senesi, è diverso, movimentato dalla prevalenza dei vigneti e di una più ricca vegetazione composta da grandi boschi di querce e di lecci. In questo straordinario contesto, arido e quasi brullo in estate, segnato dalle profonde erosioni delle crete, villa La Foce e il suo straordinario giardino sono un’improvvisa oasi di serenità e riposo. Questo luogo è fortemente legato a Iris Origo che ai primi del Novecento, dopo aver trascorso la giovinezza a New York e a villa Medici a Firenze, con il marito marchese Antonio decise di trasferirsi a vivere qui, in val d’Orcia allora considerata terra selvaggia e impraticabile, lontana da tutto e inospitale. La metamorfosi della proprietà, diventata un luogo di pura bellezza, occupò tutta la vita di Iris, scrittrice raffinata e autrice, tra l’altro, del romanzo Il mercante di Prato. Dopo l’acquisto della proprietà, l’architetto e paesaggista inglese Cecil Pinsent, amico di Iris, viene incaricato dei lavori che dagli anni Venti continueranno fino al 1939. Pinsent realizza il giardino in fasi distinte, attenendosi sempre a una logica unitaria e ispirandosi ai giardini formali della tradizione classica italiana; ristruttura anche l’edificio e crea la bella limonaia e altri annessi. Nel 1927 viene realizzato, davanti alla casa, il primo giardino formale, chiuso a sud da un muro con una fontana e una grotta verde nascosta da una cupola di alloro. Da qui si passa al giardino dei limoni, iniziato nel 1933: ha forme sferiche di bosso e, ai lati, bordi di piante erbacee e belle peonie. L’asse trasversale del giardino prosegue nel lungo viale di cipressi che raggiunge la sommità del giardino dei limoni è realizzato il monumentale giardino geometrico che si raggiunge scendendo lungo uno scalone in travertino di Rapolano, al di sotto del quale è ricavata una grotta. Disegnato da grandi siepi di bosso, dominato da quattro magnolie e chiuso da alte pareti di cipressi, lo spazio triangolare si conclude con una vasca e un gruppo statuario. Un lungo pergolato di glicine delimita a monte il giardino formale, mentre lungo l’altro lato del berceau corre uno stretto terrazzamento ove è situato un giardino di rose con bordi di lavande e erbacee perenni, tra le quali risaltano i cuscinetti di Aubretia e Alyssum. Seguendo il pergolato, si arriva a un punto particolarmente panoramico dal quale si ammira l’ampio paesaggio della val d’Orcia, segnato da un viale di cipressi che Iris Origo fece piantare in omaggio alla pittura fiorentina del Quattrocento. Questo viale è diventato un’icona del paesaggio toscano, usato come immagine simbolo e anche come uno degli esempi di riferimento per comprendere i paesaggi culturali, dove natura e cultura si uniscono armoniosamente. Proseguendo in salita, si giunge a un giardino informale con piante aromatiche e mediterranee, dove la geometria del giardino si annulla gradualmente nel bosco, nei pressi del quale è un piccolo cimitero di famiglia: lo spazio è stato concepito da Pinsent come un giardino chiuso da cipressi con tombe disposte tra le aiuole di bosso e una cappella in stile rinascimentale.

Strutture architettoniche

Terrazze monumentali
Scalinate in pietra
Statue
Vasche ornamentali
Viali
Piscina
Mausoleo

Epoca

XXI secolo

Progettisti ed esecutori

Cecil Pinsent

Bibliografia

L'Italia dei giardini. Viaggio attraverso la bellezza tra natura e artificio, Touring Editore, Milano 2016, pp. 190-191.

Mappa

Come arrivare



Condizione giuridica

Proprietà Privata

Note

Scheda tratta dalla Guida realizzata dalla Direzione editoriale del Touring Club Italiano e da Apgi, Associazione Parchi e giardini d'Italia: L'Italia dei giardini. Viaggio attraverso la bellezza tra natura e artificio, Touring Editore, Milano 2016, pp. 190-191 (autore Mariachiara Pozzana). Foto in evidenza: Giovanni Breschi.

Toscana Film Commission

Disponibilità elettrica :

Disponibilità acqua :

Bagni :

Accesso Carrabile :

Set già utilizzato :


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