Dal tema dei labirinti degli Horti Sallustiani, ha preso vita grazie agli Horti di Veio – socio sostenitore APGI – il parterre naturalistico della Piazza ipogea della Stazione di Roma Tiburtina.
Gli esperti di Horti di Veio ci spiegano questo innovativo progetto:
“Data la struttura molto rigorosa, si è cercato di riproporre i temi classici della nostra storia del giardino, forme geometriche, la simmetria a croce, gli elementi architettonici. Per favorire la fruizione dello spazio, sono state inserite alcune sedute rettangolari, e tutte le strutture perimetrali ai bossi, anch’esse in forma di sedute, realizzate con bancali riciclati.
La scelta del rosmarino come elemento topiario non è casuale, infatti i giardini all’Italiana ancestrali, avevano siepi di Rosmarino, poi entrato in disuso perché il forte profumo infastidiva le dame del castello. A questa simmetria, che ci infonde una certa sicurezza, si sono voluti introdurre i concetti della biodiversità, della nuova agricoltura sinergica e della permacoltura.
Le consociazioni tra le piante non solo sinergizzano sistemi di difesa, ma regalano all’occhio un gradevole effetto.
Ad esempio le aromatiche secernono aromi deterrenti per molti insetti patogeni; il migliore sfruttamento dei volumi, dovuto alle consociazioni, favorisce una migliore circolazione dell’aria, evitando dannosissimi ristagni, ideali per la proliferazione delle malattie fungine. Le piante da orto associate con piante da fiore ed arbustive aromatiche riescono a sfruttare al meglio i volumi a diverse altezze e colonizzano il terreno in modo più uniforme.
Non è da sottovalutare la validità degli ortaggi per un loro uso in cucina, inoltre la presenza di insalate, cavoli, verze radicchio, danno un’ utilità pratica oltre che estetica al giardino. Tutto questo crea una bella sensazione.
Il giardino valorizza lo splendore di molti ortaggi come la verza viola, il cavolo nero, le biete multicolori, il radicchio rosso, il cavolo riccio.
Le fioriture, sono sia erbacee che perenni e seguono l’andamento stagionale; sono per la maggior parte autoctone anche se ibridate e migliorate: Viola tricolor, Verbena bonariensis che attira le farfalle, Perovschia atripicifolia, Helenium autumnale, Tulbalghia violacea.
Utilizzando terriccio biologico, e seguendo il principio delle consociazioni, le diverse specie, avendo diverse esigenze nutritive, non entrano in competizione tra loro, riducendo gli interventi di concimazione. Per fertilizzare il terreno basterà ad ogni cambio stagione aggiungere stallatico o meglio ancora compost derivato dai materiali di risulta del giardino stesso; entrambi andranno a nutrire la rizosfera e le micorrize responsabili dell’autoapprovvigionamento nutritivo delle piante.
Abbiamo cercato in questo piccolo giardino di stimolare tutti i sensi – afferma Francesco Rinaldo di Horti di Veio – la vista, l’olfatto, indirettamente il palato, ma la cosa più inaspettata è che, con l’aiuto di una colonia di grilli canterini (Gryllus campestris) sviluppatasi in giardino abbiamo soddisfatto anche l’udito. Non perdete i loro concerti serali!
Questo risultato è quello che ci ha dato più soddisfazione: abbiamo ricreato un piccolo ecosistema equilibrato nel quartiere Tiburtino di Roma, allietando chi parte e chi arriva. Lo dimostrano le frequenti visite di diverse specie di farfalle (Papilio machaon, Pieris brassicae), che si posano sulla Verbena b. pianta da loro prediletta, e l’infinità di insetti pronubi che si affannano a bottinare il nettare dei fiori”.
Lavoro commissionato, ideato e progettato da up! Strategy To Action Srl per Grandi Stazioni SpA.
Realizzazione, cura e progettazione del verde a cura di Horti di Veio