Il paesaggio come salvatore del pianeta?
Nel contesto del XXXIV Corso di Aggiornamento sul Giardino Storico e sul Paesaggio Contemporaneo, che avrà luogo giovedì 8 febbraio alle ore 17 in modalità online tramite la piattaforma ZOOM dell’Università di Padova, si affronteranno aspetti fondamentali legati agli ambiti storici, paesaggistici, letterari, architettonici, economici, botanici e ambientali. Quest’anno, il corso sarà dedicato al fondatore Patrizio Giulini, focalizzando il tema cruciale: “Il paesaggio può salvare il pianeta?”
Il corso si propone di esplorare in modo approfondito le sfide ambientali globali, in particolare quelle legate ai cambiamenti climatici, ai territori e alla diversità. In un momento in cui il mondo si sta impegnando a livello internazionale per la transizione dai combustibili fossili, il contributo di esperti come Massimo De Marchi dell’Università di Padova e Fabrizio Fronza, curatore del Parco delle Terme di Levico, diventa fondamentale.
La transizione dai combustibili fossili: un impegno globale
La COP di Dubai nel dicembre 2023 ha segnato un punto di svolta nella governance climatica internazionale con un impegno senza precedenti per la transizione dai combustibili fossili. Il concetto di “Leaving Fossil Fuel Underground” ha trovato spazio nelle discussioni, sostenuto dalla società civile da decenni. Il contributo del corso organizzerà un percorso articolato in quattro tappe, affrontando la questione della transizione in modo completo.
Si partirà da una riflessione sui “limiti del cielo”, analizzando la capacità massima di accumulo del diossido di carbonio nell’atmosfera. Successivamente, ci si concentrerà sugli impatti delle operazioni di estrazione dei combustibili fossili sulle comunità locali, evidenziando la necessità di una giustizia climatica. Saranno esaminati i concetti di petroculture e petroleumscape, concludendo con proposte concrete per affrontare la questione di lasciare i combustibili nel sottosuolo.
L’approccio olistico e sostenibile al paesaggio
Il corso non solo analizzerà le sfide climatiche ma andrà ad analizzare l’importanza di un approccio olistico per la gestione sostenibile del territorio. Massimo De Marchi, professore associato di Geografia presso l’Università di Padova, sottolinea l’urgente necessità di passare da una logica di intervento su singole questioni ambientali a una visione che consideri il suolo degli ecosistemi nella sua complessità.
In Italia, grazie a una crescente sensibilità ambientale, stiamo assistendo a cambiamenti significativi nelle politiche di progettazione e gestione del verde, che vanno dal contesto urbano a quello storico. Fabrizio Fronza, agronomo specializzato in giardino, ambiente e paesaggio, porta la sua esperienza nella cura dei parchi termali di Levico e Roncegno sottolineando l’importanza di progetti che contribuiscano non solo al supporto degli ecosistemi globali ma anche alla qualità di vita nelle comunità urbane.
Gli esperti dietro il corso
Massimo De Marchi, coordinatore accademico del Centro di Eccellenza Jean Monnet sulla Giustizia Climatica, si distingue per il suo impegno nella ricerca sulla giustizia climatica, la transizione dai combustibili fossili e la partecipazione pubblica nei territori complessi.
Fabrizio Fronza, agronomo iscritto all’Ordine degli Agronomi e Forestali di Trento, è un esperto di verde urbano e storico, paesaggio, giardino e beni culturali. La sua vasta esperienza include progetti in Sud America e in Africa, dimostrando un impegno tangibile nella conservazione e valorizzazione ambientale.
Il XXXIV Corso di Aggiornamento sul Giardino Storico e sul Paesaggio Contemporaneo promette di essere un’occasione unica per approfondire la comprensione delle sfide ambientali contemporanee e per esplorare soluzioni concrete volte a preservare il nostro pianeta.