Giardino Trento (TN) - Trentino-Alto Adige
Indirizzo | via Bernardo Clesio, 5 Trento (TN) - Trentino-Alto Adige | Accessibilità | sì - aperto al pubblico | |
Telefono | +39 0461 233770 | Orari apertura | tutto l’anno, estate 10-18, inverno9.30-17; chiuso lunedì non festivo | |
Costo ingresso | a pagamento | |||
Sito Web | Giardini del Castello del Buonconsiglio |
Il maggior complesso monumentale della regione, già residenza dei principi-vescovi di Trento, declassato a caserma con la dominazione asburgica e restaurato dopo l’unione della regione all’Italia (1918), offre al visitatore una pluralità di spazi verdi di grande interesse storico-artistico. Cuore del Magno Palazzo, reggia rinascimentale voluta dal principe-vescovo e cardinale Bernardo Cles a fianco del preesistente Castelvecchio, è il cortile dei leoni creato sul luogo di un giardino pensile: spazio rettangolare, con quattro aiuole a prato definite da percorsi ortogonali, si apre verso sud sulla loggia del Romanino, fastosamente affrescata dall’artista; il lato orientale, corrispondente al muro perimetrale dell’edificio, è ornato di terrecotte e conserva una grande fontana, resto di un originale impianto di ben maggiore ricchezza e complessità. Dalla loggia è possibile affacciarsi e scendere alla retrostante fossa dei Martiri, teatro delle esecuzioni di Cesare Battisti, Damiano Chiesa e Fabio Filzi ricordati da cippi loro dedicati. In origine riserva di caccia dei principi-vescovi, la fossa è caratterizzata dalle pareti di roccia su cui sorge il castello e dall’acquedotto su arcate. Sempre dalla loggia del Romanino, al termine della visita, si scende nel giardino principale, separato dalla città dalle mura di cinta (foto), connotato dalla presenza di un loggiato rinascimentale tamponato in epoca austriaca (quando il castello fu destinato a caserma) per ricavare le celle dove furono rinchiusi Battisti, Chiesa e Filzi (celle dei Martiri). Per la nuova destinazione il giardino fu spogliato di statue, fontane e vegetazione. Venne ridisegnato (rievocando l’originario impianto rinascimentale) negli anni Venti del Novecento da Giuseppe Gerola, primo soprintendente di Trento italiana e direttore del museo da lui istituito nel castello restaurato. Da notare la riproposizione del pergolato perimetrale con colonne e le partizioni, con aiuole erbose definite da siepi e tassi topiati agli angoli. Al di là di un alto muro merlato, è l’originario pomario, ancor oggi piantumato con alberi da frutto.
Strutture architettoniche
AcquedottoArcate
Colonne
Cortile
Fontana
Loggia
Muro merlato
Pergolato
Pomario
Siepi topiate
Terrecotte.