Giardino di sculture, Firenze (FI) - Toscana
Indirizzo | Costa San Giorgio, 2 Firenze (FI) - Toscana | Accessibilità | sì - aperto al pubblico | |
Telefono | Biglietterie +39 055 2638599 e +39 055 2346988 | Orari apertura | Consultare sito www.villabardini.it (orari differenziati per stagione) | |
Costo ingresso | euro 10; Consultare sito www.villabardini.it (prezzi variabili in quanto cumulativo con il Giardino di Boboli) | |||
info@bardinipeyron.it | ||||
Sito Web | Giardino Bardini |
I quattro ettari di estensione fanno del Giardino Bardini una delle realtà più interessanti e articolate nel panorama del verde di Firenze all’interno delle mura. Con il recente restauro sono stati ripristinati e censiti più di duecento elementi tra statue, vasi, arredi, fontane, piccole architetture che testimoniano, malgrado le spoliazioni di tante opere qui collocate dall’eclettico antiquario Stefano Bardini, dell’estrema ricchezza di questo giardino. Una scenografica scalinata barocca conduce alla loggia belvedere e divide in due il giardino: a sinistra è la parte a vocazione agricola, a destra quella boschiva. Dall’ingresso in via dei Bardi 1, dove è situata la biglietteria, seguendo il percorso della visita, si entra nella parte bassa del giardino dove si incontra subito il giardino delle rose e più avanti un fondale con stemma Mozzi seguito da una statua di Venere dentro una nicchia. Procedendo appare il nuovo giardino delle peonie che introduce alla grotta rustica e conduce al pergolato delle rose, a una grotticina con accanto le statue di Vertumno e Pomona, all’area del muro-fontana da dove parte la lunga scalinata bordata di iris con cordoni orizzontali coltivati a rose. A sinistra è stato realizzato recentemente il teatro di verzura che conduce più in fondo alla fontana del Mascherone. Percorrendo il viale si giunge alla nicchia delle Erme che introduce all’area “agricola” coltivata a frutteto dove in alto dopo il rondò belvedere è stato introdotto un pergolato di glicini e una collezione di ortensie mentre la sovrastante oliveta è stata dotata di una nuova collezione di rose. Al culmine della scalinata è posta la loggia del belvedere con accanto kaffeehaus e grotta, e più in alto il giardino delle camelie. A destra della scalinata si apre il vasto bosco che cela un giardino cino-inglese con cascatelle, canale del drago e prato delle azalee. In questa area sono presenti vari elementi quali la limonaia, un tempietto con cascata e la fontana di Venere nel prato antistante la villa Bardini, edificio più volte rimaneggiato che si presenta oggi come un semplice parallelepipedo a tre livelli con facciata sul parco segnata da cantonali e da sottili marcapiani in pietra serena. Sul lato destro della villa si innesta un corpo di fabbrica collegato ad altri edifici che ospitano la Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron, il Museo Pietro Annigoni, esposizioni temporanee e la Società Toscana di Orticoltura.
Notizie storiche
Nell’area dell’attuale giardino già nel 1259 tra i possedimenti della famiglia Mozzi le fonti citano un hortus conclusus adiacente al palazzo "con loggia grande e... casa contigua con orto e pratello" che successivamente passò al Comune di Firenze per tornare in possesso della famiglia nel 1551. Nel ’600 la parte est del giardino permane di proprietà dei Mozzi, mentre quella ovest passa a Giovan Francesco Manadori che a metà secolo affiderà a Gherardo Silvani la costruzione di una villa (villa Manadora attuale villa Bardini).Questa parte giunta a fine Settecento alla famiglia Cambiaso fu acquistata nel 1819 da Luigi Le Blanc, che realizzò nell’area boschiva un giardino anglo-cinese, rinnovò il giardino della villa con lago, cascata e fontana, e costruì il Kaffeehaus circolare, con grotta sottostante. La parte est nell’800 venne abbellita da Giulio Mozzi, appassionato di giardini: la scalinata venne arricchita con fondali a mosaico, fontane e statue di personaggi campestri e in corrispondenza del Kaffeehaus venne costruita un’analoga struttura.
Nel 1839 i Mozzi acquistano la proprietà Le Blanc riunendo il giardino che però in pochi decenni cadde in degrado fino al 1880 quando venne acquistato dalla principessa Wanda Carolath von Beuthen la quale ripristinò il giardino dotandolo di elementi di gusto vittoriano.
Nel 1913 l’antiquario Stefano Bardini acquista il giardino e per adeguarlo al suo un gusto eclettico inaugura il rinnovamento dell’intero complesso che assume anche l'aspetto di un suo “showroom”, dove è difficile riconoscere le opere autentiche da quelle reinventate. Le trasformazioni comprendevano un viale, l’accorpamento degli edifici sulla costa San Giorgio, la loggia sul Belvedere. Alla morte dell’antiquario il giardino passò al figlio Ugo e successivamente, dopo un lungo contenzioso legale, nel 1996 al Comune di Firenze. Grazie a un generoso restauro della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, già Ente Cassa di Risparmio di Firenze, il giardino nel 2005 ha ritrovato il suo antico splendore.
Epoca
XVII - XX secoloProgettisti ed esecutori
Bernardo Buontalenti (progettista,esecutore)Gherardo Silvani (progettista,esecutore)
Ulisse Faldi (progettista,esecutore)
Vincenzo Micheli ( progettista,esecutore)