Parco paesaggistico archeologico, Tivoli (RM) - Lazio
Indirizzo | Largo Sant'Angelo Tivoli (RM) - Lazio | Accessibilità | sì - aperto al pubblico | |
Telefono | + 39 0774332650 | Orari apertura | dal 1 al 22 marzo: tutti i giorni, 10:00 - 17:00; dal 23 marzo a giugno: tutti i giorni, 10:00 - 18:30; Luglio e agosto: tutti i giorni, 9:00 - 20:00; dal 1 settembre al 15 ottobre: tutti i giorni, 10:00 - 18:30; dal 16 al 22 ottobre, ore 10:00 - 18:00; dal 23 al 27 ottobre ore 10:00 - 17:30; dal 28 ottobre al 10 novembre ore 10:00 - 16:30; dall'11 novembre al 15 dicembre ore 10:00 - 16:00 | |
Fax | + 39 0774332650 | Costo ingresso | Iscritti FAI: ingresso gratuito* Intero: € 7 Ridotto (4-14 anni): € 3 Bambini sotto i 4 anni: ingresso gratuito Studenti fino ai 26 anni: € 4 Residenti del comune di Tivoli: € 2,50 | |
faigregoriana@fondoambiente.it | ||||
Sito Web | Parco di Villa Gregoriana – FAI Fondo Ambiente Italiano |
La valle del fiume Aniene è stata un punto di riferimento obbligato nei secoli e tappa obbligata del Gran Tour. Numerosi viaggiatori e pellegrini erano attratti da questo paesaggio, dove i resti di dell’acropoli romana di Tivoli, con il tempio della Tempio della Sibilla e quello di Vesta, risalenti dal II al I secolo a.C, e della villa del console Manlio Vopisco, dominano la selvaggia ed impervia Valle dell'Inferno: uno scenario indimenticabile che si sviluppa lungo sentieri tra i boschi le alte rupi e le cascate dell l’Aniene
Papa Gregorio XVI, in seguito a un ennesima disastrosa esondazione che mise in ginocchio Tivoli, nel 1826 intraprese un imponente progetto idraulico ingegneristico e deviò il corso del fiume Aniene lontano dalla città creando la Cascata Grande (120 m di salto). Affinchè non andasse perduto il paesaggio storico e mitico della "Valle dell'Inferno" creò il Parco di Villa Gregoriana, conservando un ramo dell'Aniene nel suo corso naturale e riorganizzando un itinerario attraverso la valle e le rovine, piantando lecci (Quercus ilex) e numerosi altri alberi, posizionando i resti archeologici e creando una serie di scorci pittoreschi e paesaggi.
Nel dopoguerra la proprietà passò allo Stato italiano. Seguì un lungo periodo di abbandono, durante il quale la crescita incontrollata della vegetazione, le frane e il sedimento accumulato nel letto del fiume, minacciarono di cancellare questo straordinario naturale, archeologico e storico paesaggio. Nel 2002 il FAI ha assunto la gestione del parco (circa 4 ettari) e ha iniziato un attento programma di rigenerazione e restauro che ha comportato lavori estesi e difficili per restaurare le rovine, stabilizzare i versanti, ripulire la vegetazione, ripristinare i sentieri, i muri a secco e i resti archeologici.
Dal 2005 il parco è stato riaperto al pubblico
Oggi possiamo ancora ammirare questo paesaggio leggendario che declina in modo esemplare l'estetica del sublime tanto cara alla cultura romantica. Natura, storia, archeologia e artificio si fondono qui in modo così seducente da diventare meta obbligata del Grand Tour nell’800 e il soggetto principale delle rappresentazioni pittoriche di Tivoli del XVIII e XIX secolo. Dopo un percorso sotterraneo attraverso le rocce calcaree, l'Aniene sgorga dalla grotta di Nettuno e precipita giù per circa 100 metri attraverso pendii boscosi che scorrono in una serie di laghi (i Pelagi) prima di raggiungere la grotta delle Sirene e scompare sottoterra; alla fine ritorna in superficie più a valle, dove riprende il suo corso naturale a valle.