Villa Negri Arnoldi alla Bianca

La villa sorge sul nucleo seicentesco di un edificio all'epoca adibito a locanda, per i pellegrini che si recavano presso il Santuario della Madonna della Bianca, situtato sul lato opposto della medesima piazza su cui si affaccia la villa. Si hanno notizie di molteplici interventi di restauro sin dal XVIII secolo, contestualmente all'acquisto del "casino" da parte della contessa Lavinia della Genga, che lo adibì a uso privato destinandolo alla caccia. Un ulteriore passaggio di proprietà nel secolo successivo vide un nuovo rimaneggiamento degli ambienti interni e un rilevante ampliamento del giardino, che incorporò circa un ettaro di superficie precedentemente ad uso agricolo. Il giardino ottocentesco - già ricco di felci, querce, cipressi secolari, ma anche di boschetti di bambù e lillà -, venne infine ulteriormente ridefinito nel 1930, quando fu tracciato il viale di pini fiancheggiato da una lunga siepe di lillà, e fu creato lo stagno delle ninfee.

The villa originates from a XVIIth century building set as a hostel for pilgrims visiting the Madonna della Bianca Sanctuary standing on the opposite side of the square. The villa was transformed by the countess Lavinia della Genga in 1737 into a hunting manor, then after passing to new owners in the following century, a garden was added in informal style, with tall trees and flowerings bushes. Early in the XXth century, the garden was remodeled once again, with the addition of a pool for nymphaeas and a Pine sided allèe.