Parco all'italiana, Olgiate Molgora (LC) - Lombardia
Indirizzo | via Sommi Picenardi, 8 Olgiate Molgora (LC) - Lombardia | Accessibilità | sì - parzialmente aperto al pubblico | |
Telefono | +39 388 0960728 | Orari apertura | aprile-ottobre, solo gruppi su prenotazione | |
Costo ingresso | a pagamento | |||
info@apgi.it | ||||
Sito Web | Villa Sommi Picenardi |
La storia ha origine alla fine del XVII secolo, quando la nobile famiglia Sala scelse questo possedimento nell’Alta Brianza per realizzarvi la propria residenza estiva. La villa fu annessa ad alcuni edifici preesistenti (una torre d’avvistamento e un deposito agricolo del XIV secolo) e venne dotata di un giardino che si estende sul retro. Il complesso fu probabilmente ultimato nel 1702, data presente sul prospetto della cappella dedicata ai Ss. Ambrogio e Galdino annessa alla villa. La veduta del giardino all’italiana dalle grandi vetrate dell’edificio invita all’esterno per scoprire un luogo caratterizzato da balze a più livelli che plasmano il fianco della collina segnato da una direttrice prospettica di rampe e scalinate (foto) creata sul declivio che nasconde il giardino segreto, offrendo dalla sommità un punto di vista privilegiato sull’intero complesso. La decorazione a mosaico colorato della scalinata è un raro esempio d’ispirazione romana in Lombardia e si accosta a motivi tipici della decorazione settecentesca quali ghirlande in pietra, bronzei cavallucci marini tra i giochi d’acqua delle fontane, statue di dei e urne con frutta e verdura, che ingentiliscono l’insieme. La villa è poi costeggiata dal giardino del teatro, così chiamato per la sua particolare conformazione con quinte topiate di carpini. Nel 1880, per volere della proprietaria donna Mina Sala Trotti Bentivoglio, il giardino fu ampliato con la realizzazione di un parco paesistico. Nonostante le differenti regole compositive e la maggior naturalezza delle linee, il nuovo parco si sposa perfettamente con il giardino preesistente. Viene creato un laghetto romantico e, attraverso lo studio sapiente dello spazio, sono suggerite prospettive sulla campagna circostante con l’introduzione di nuove specie arboree, alcune di notevole rilevanza, che ora, grazie alle ottimali condizioni climatiche e a una buona esposizione, hanno raggiunto notevoli dimensioni (tra queste, Taxodium distichum, Chamaeciparis lawsoniana, Platanus orientalis, Lioriodendron tupilifera e il Fagus sylvatica ‘asplenifolia’). Negli anni Venti del Novecento la villa è passata in eredità al nipote di donna Mina, il marchese Paolo Sommi Picenardi di Calvatone, che, da appassionato ed esperto di giardinaggio, ha continuato a prendersi cura dei giardini; i nipoti, con dedizione e impegno, ne proseguono ancora oggi l’opera.