Un lungo viale d’onore, originariamente decorato da statue di divinità mitologiche e intersecato da viali secondari con slarghi ornati di fontane e panchine di marmo, dà accesso alla corte padronale, dove la palazzina non è in asse, ma, assieme alle dipendenze, delimita lateralmente l’area. La direttrice del viale sorpassa un cancello che divideva l’edificato dal giardino retrostante e termina prospetticamente nel fastoso ninfeo. Scomparso di fatto il giardino, il monumento è oggi affiancato da noci e platani e circondato da un vasto agrumeto, che rappresenta la cifra originale del giardino ancor oggi conservata: Giuseppe Hager ricorda nel 1796 che il giardino dei principi di Trabia era “una selva verde scuro di melaranci che, come i dorati pomi delle Esperidi, pendevano da tutti i lati” (Gemälde von Palermo, Berlin 1799, p. 11).
Strutture architettoniche
Cascatelle d’acquaNinfeo
Scogliera artificiale
Vasca.
Notizie storiche
La Villa, di origini cinquecentesche, fu possedimento dei Saladino, e, dopo le nozze celebrate nel 1655 tra Francesca Saladino e Luigi Reggio, passò a quest’ultima famiglia. Nel 700 divenne proprietà dei Branciforte, principi di Trabia, e, successivamente, intorno al 1975, della famiglia Lo Giudice, che da varie generazioni aveva amministrato la tenuta. Oggi il complesso, dotato di edificio padronale con interni decorati a stucco e di corpi accessori come rimesse e stalle, è intaccato da lotti di edilizia “residenziale” e assediato dall’urbanizzazione intensiva, e versa in stato di abbandono; attualmente (2014) risulta in vendita sul mercato immobiliare.Epoca
XVIIIBibliografia
Maduli G., La Fontana barocca di Villa Trabia Campofiorito a Palermo, in “Storia Architettura”, VIII, 1-2, 1985Scuderi V., Il Ninfeo di villa Campofiorito Trabia a Palermo, in “Kalòs”, 3, 1992
Lo Giudice A., Villa Trabia di Campofiorito e la “Fontana Grande”, Palermo, 2011.