Se è vero che restaurare un immobile storico significa contribuire alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio culturale nazionale, è altrettanto vero che farlo in chiave energetica vuol dire abbassare i consumi e tutelare l’ambiente.
Un argomento particolarmente importante in un momento in cui la riduzione del consumo di energia negli edifici è una priorità nell’ambito degli obiettivi «20-20-20» in materia di efficienza energetica, imposta dalla Comunità Europea: basti pensare che il patrimonio edilizio consuma attualmente ancora il 40 percento dell’energia disponibile. La Direttiva 2010/31/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, (del 19 maggio 2010) impone a tutti gli stati membri di fissare i requisiti minimi di prestazione energetica secondo le tipologie edilizie. Tendenzialmente anche per gli edifici oggetto di importanti ristrutturazioni, l’obiettivo è quello di renderli completamente autosufficienti e, quindi, a zero emissioni entro il 2018.
Proprio per discutere di questo attualissimo tema, che rientra nel più ampio dibattito della sostenibilità edilizia e ambientale, è stato organizzato a Roma, il 22 marzo prossimo, il convegno Edifici Storici. Restauro e Risparmio Energetico: Nuove Tecnologie per Nuove Prospettive, promosso dall’A.D.S.I. Lazio Giovani con il dipartimento di architettura del MAXXI, in collaborazione con il MIBACT-PABAAC Servizio Architettura Contemporanea.
All’evento, che si svolgerà nell’Auditorium del Museo nazionale delle arti del XXI secolo ( Via Guido Reni, 4/A) portano il loro contributo docenti universitari e professionisti esperti del recupero e restauro delle aree verdi, gestori di servizi energetici, esponenti del mondo del turismo e dell’ambiente, tra cui spicca l’Agenzia Casaclima, virtuoso ente pubblico della provincia autonoma di Bolzano che si occupa di certificazione energetica e ambientale di edifici e prodotti, leader nel settore delle best practice in questo ambito.Programma Convegno
Foto: A.D.S.I. Veneto